Valute

Il trading sulle valute non è mai stato sulla cresta dell'onda come in questi ultimi tempi. Un po' per la possibilità concessa praticamente a tutti di tradare ogni "cross" (cambio tra due valute) con il Forex (mondo a parte che meriterebbe un'ampia trattazione specifica), un po per la grande varietà di strumenti finanziari che utilizzano le valute come sottostante (ETF, Opzioni, CW, Futures ecc.), ma soprattutto perchè è di fatto il mercato più liquido al mondo.

Inserire il trading sulle valute nella propria gestione degli investimenti e pianificazione finanziaria è solitamente profittevole soprattutto ai fini della diversificazione in quanto spesso alcune valute si muovono in controtendenza rispetto al mercato.

Le possibilità per includere le valute nel nostro portafoglio sono veramente tante, a parte ETF, fondi e derivati è possibile detenere anche la valuta estera stessa nel proprio portafoglio o sfruttarne i diversi livelli di tasso d'interesse per investimenti obbligazionari o di Pronti Contro Termine in valuta estera.

 

 

Le valute sono una interessante possibilità di trading, come potete vedere nel grafico non mancano gli spunti.

 

 

 

Materie Prime

Il bello dell'Analisi Tecnica è che si può applicare a tutto ciò che ha un prezzo che viene contrattato nel tempo. Quindi anche il petrolio, il rame, altre materie prime, il cotone, il grano, il cacao ecc. Resta un solo problema come faccio io piccolo investitore ad investire su queste cose, non potrò mica mettermi in casa tre quintali di cacao e aspettare un prezzo maggiore per rivenderlo! (A parte che nel frattempo potrebbe anche diminuire misteriosamente ...).
A questo hanno pensato gli Inglesi, loro speculano su tutto, e hanno inculcato anche al nostro mercato questa filosofia. Difatti utilizzando opzioni, derivati ed ETF oggi si può ormai investire su tutto, con la possibilità di speculare anche al ribasso (cosa che con i fondi e certi titoli azionari non è purtroppo possibile).
Questo non significa che da domani tutti accantoneremo i soliti titoli per andare verso un trading più esotico! Semplicemente dovremo aumentare la nostra flessibilità mentale e soprattutto aumentare la diversificazione dei nostri investimenti per evitare il più possibile l'effetto "domino" che caratterizza ormai ogni mercato azionario.

 

 

 

 

Covered Warrant

Vista la diffusione di questi strumenti e "l'inaffidabilità" che negli ultimi anni li ha contraddistinti, mi addentrerò un po' più a fondo nell'argomento, tralasciando gli altri tipi di opzioni e derivati ad approfondimenti futuri.

Ma andiamo per ordine.

I CW sono strumenti finanziari derivati che permettono di acquistare diritti di acquisto (call) o di vendita (put), ad un prezzo prestabilito (strike price) con una scadenza prestabilita. I CW possono essere emessi su azioni, obbligazioni, tassi d'interesse, valute, indici o panieri di indici.

Come altre opzioni hanno la caratteristica di amplificare il movimento di prezzo del sottostante, ottenendo così un "effetto leva", che permette per fare un esempio, di ottenere un fattore di moltiplicazione del rendimento a 10, (se il titolo guadagna il 2% il suo CW ne guadagna il 20%, ma è così anche nelle perdite!).

Ogni market maker può decidere le caratteristiche del derivato che intende negoziare.

E' importante che le caratteristiche del CW siano chiaramente descritte nel prospetto informativo. La CONSOB, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, vigila sui CW verificando che i prospetti siano trasparenti.

E' invece Borsa SpA, la società che gestisce il mercato di Piazza Affari, che fissa le regole di contrattazione per ogni CW. Borsa SpA fissa il minimo di lotti di CW che il market maker deve comprare ogni giorno per creare la domanda per i CW emessi dal market maker stesso. In inglese, infatti, market maker significa "colui che fa il mercato". E in effetti, a differenza del mercato azionario, sia l'offerta che la domanda dei CW sono stabilite dai market makers.

Quando un CW legato ad un titolo da' l'opzione di comprare un titolo ad un valore molto maggiore del titolo in borsa e non raggiungibile prima della scadenza del CW, il CW è detto "out of the money" e non vale che il minimo, cioè un centesimo.

In certi casi con l'avvicinarsi della scadenza dei CW, la banca emittente compra solo il minimo che è obbligata a comprare da Borsa SpA ogni giorno, negando così a molti investitori la possibilità di rivendere i loro CW ad almeno un centesimo.

Questa pratica, anche se spiacevole per migliaia di investitori, è però nel pieno rispetto delle regole imposte da Borsa SpA.

"Il market maker ha l'obbligo di comprare un numero minimo di lotti di CW al giorno, ma non ha l'obbligo di ripulire tutto il book". In altre parole, non c'è una garanzia di acquisto dei CW, neanche al prezzo minimo. Il market maker ha solo l'obbligo di comprare il numero minimo di lotti impostogli da Borsa SpA. La priorità d'acquisto va a quei venditori che, a parità di prezzo si sono messi in fila per primi nel book.

Questo significa che specie in prossimità della scadenza, non vi è sempre la garanzia di poter rivendere i CW che si sono acquistati, magari solo con lo scopo di speculare vista l'altissima volatilità. Ma questo significa anche che quando vado a rivendere i miei CW, magari in forte guadagno, non riesco ad ottenere un prezzo coerente con la performance del titolo o indice sottostante.

Il crollo di titoli come Seat Pagine Gialle e TIM a Piazza Affari ha scosso notevolmente anche il mercato dei CW, creando migliaia di scontenti che si sono trovati in mano "carta straccia". In Italia il mercato dei CW è di €31,1 miliardi l'anno e conta 160.000 investitori, una gran parte di essi è entrata solo recentemente pensando di aver trovato l'eldorado dopo i fasti di fine 1999 ed inizio 2000.

D'altra parte le banche hanno buttato benzina sul fuoco emettendo migliaia di nuovi CW e stimolandone l'utilizzo, d'altronde loro ci guadagnano due volte: "vendendoli" al mercato e prendendoci le commissioni di intermediazione ...

 

In conclusione.

  • Quanto detto per i titoli azionari nell'apposita sezione, vale in maniera amplificata con i CW. Con i CW bisogna tenere gli occhi aperti e seguirli molto da vicino possibilmente in intraday evitando il più possibile l'overnight (evitando cioè di tenere posizioni aperte sino al giorno dopo).
  • E' di vitale importanza scegliere solo i CW più liquidi. Per evitare che il market maker mi impedisca di ottenere il giusto prezzo ed annulli così i mio margine di guadagno (nella migliore delle ipotesi).
  • Evitare il più possibile i CW "out of the money". O perlomeno quelli che sono troppo lontani dall'essere "in the money".
  • L'utilizzo ideale di un CW ritengo sia questo: solo quando un titolo o indice presenta una grande forza o debolezza e il movimento si prospetta non esauribile nell'immediato, si può entrare sul CW relativo in modo da sfruttarne al massimo "l'effetto leva".

 

 

 

 

Futures

Con i derivati si può investire anche sui principali indici mondiali, magari sfruttando anche un effetto leva, per cogliere nel breve termine sia i trend in rialzo sia quelli discendenti come potete vedere nel grafico del NASDAQ.

 

 

Guardate come si muove gradualmente l'indicatore ROC che rappresenta la velocità di cambiamento del prezzo, proprio come la misurazione della velocità di una palla lanciata in aria che rallenta sino ad invertire la sua corsa riaccelerando nella direzione opposta.
Notate come questo avvenga addirittura in anticipo sull'inversione di tendenza del prezzo. 
Da notare tra l'altro che i CW sul NASDAQ sono ultimamente i più seguiti ed utilizzati, quindi più liquidi e di conseguenza più corrispondenti al movimento del sottostante, (divenendo così meno pericolosi pur con tutte le attenzioni come vedremo in seguito).